mercoledì 20 agosto 2008

Voglia di leggere un buon libro??


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Echo Lawrence: In quell'ora che passava da solo, fissando il soffitto ma senza guardarlo davvero, con un dito Rant esplorava il mondo tiepido e profondo che aveva nella testa. Ogni giorno, alle due, si sdraiava lì e cominciava a infilarsi le dita nel naso. Pescava pezzetti di caccole gommose e se li rigirava fra due dita finché non diventavano neri. Quelle palline nere appiccicose gli rimanevano attaccate prima a un dito, poi al pollice, e non cadevano mai, per quanto scuotesse la mano. Prendeva quelle palline nere gommose, allungava il braccio e a una a una le appiccicava alla parete sopra il cuscino, dove la pittura bianca era disseminata di grumi neri. Coperta da uno strato di caccole nere spiaccicate, segnata da cerchiolini e riccioli, mille copie della piccola impronta digitale di Rant. Souvenir dei viaggi dentro la sua testa. Lo stesso identico ritratto dell'indice destro di Rant. Un arcobaleno di macchioline, un murale arcuato di puntini neri che si faceva più grande a mano a mano che il braccio del bambino si allungava. Le caccole secche vicino al cuscino non erano altro che puntini neri, ricordi impolverati di quand'era piccolissimo. Un centinaio di pisolini dopo, i punti diventavano grandi come chicchi d'uvetta, e si spingevano in alto e verso l'esterno fin dove Rant, sdraiato con la testa sul cuscino, riusciva ad arrivare allungando il braccio.

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Lew Terry: L'unico altro dettaglio che ricordo dell'appartamento di Casey è che, attaccati al muro dietro il letto, c'erano come dei piccoli grumi. Rotondi e scuri, sembravano insetti. Morbidi come palline di hashish. Solo che il sapore era diverso.

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Tratto da Chuck Palahniuk-Rabbia- Una Biografia Orale di Buster Casey

By Terrance

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